Xantomatosi cerebrotendinea

Codice esenzione RCG072

Dati epidemiologici

Sono stati descritti oltre 300 pazienti, con una prevalenza di circa 1/50.000 nella popolazione caucasica.

Descrizione clinica
I segni clinici iniziali sono la colestasi neonatale o la diarrea cronica sin dall’età neonatale. Nel 75% dei casi, la cataratta è il primo segno, a esordio spesso infantile. I neonati presentano disfunzione epatica. Gli xantomi esordiscono nella 2° o 3° decade di vita a livello del tendine di Achille o degli altri tendini (gomiti, mani, rotula, collo). Alcuni pazienti presentano deficit cognitivo sin dall’età neonatale, anche se la maggior parte ha capacità cognitive normali o subnormali fino alla pubertà. La disfunzione neurologica progressiva a esordio nell’età adulta comprende demenza, disturbi psichiatrici, segni piramidali e/o cerebellari, convulsioni e neuropatia. La demenza esordisce a 20-30 anni in oltre il 50% dei casi. Possono essere prominenti i sintomi neuropsichiatrici (alterazioni comportamentali, allucinazioni, agitazione, aggressività, depressione e tendenze al suicidio). I segni piramidali e/o l’atassia cerebellare esordiscono a 20-30 o 30-40 anni. I pazienti possono presentare segni extrapiramidali (distonia e parkinsonismo atipico) e neuropatia periferica.

Dati eziologici
La CTX è dovuta alle mutazioni del gene della sterolo 27-idrossilasi (CYP27A1; 2q33-qter). La sterolo 27-idrossilasi catalizza la prima tappa dell’ossidazione della catena laterale degli intermedi dello sterolo nella sequenza di sintesi degli acidi biliari (BAS). La funzione enzimatica deficitaria interrompe la BAS causando depositi di colesterolo e colestanolo, responsabili del processo degenerativo.

Metodi diagnostici
Le analisi delle urine con spettrometria di massa permettono una diagnosi precoce nei bambini con i tipici metaboliti biliari dell’alcol. La diagnosi negli adulti si basa sui seguenti criteri: diarrea intrattabile, cataratta presenile, xantomi tendinei, disturbi neurologici e livelli anomali di colestanolo nel siero e nei tendini. Le concentrazioni plasmatiche di colesterolo sono basse o normali. L’IRM mostra l’iperintensità bilaterale dei nuclei dentati e della materia bianca cerebrale e cerebellare. Per confermare la diagnosi possono essere utili i test molecolari in un laboratorio certificato.

Diagnosi differenziale
Le diagnosi differenziali si pongono con gli xantomi, come la sitosterolemia e l’iperlipemia (in particolare, il tipo IIa, noto anche come ipercolesterolemia familiare) e, per i neonati con colestasi, tutte le altre cause di colestasi neonatale.

Diagnosi prenatale
La diagnosi prenatale si pone sui tessuti embriofetali in caso di fratello/sorella con precedente diagnosi molecolare.

Consulenza genetica
La trasmissione è autosomica recessiva. Alle famiglie affette dovrebbe essere offerta la consulenza genetica.

Presa in carico e trattamento
Il trattamento di elezione si basa sulla terapia sostitutiva con acido chenodesossicolico (CDCA), che normalizza la BAS e le concentrazioni di colestanolo, e migliora i sintomi neurologici. Sono usati anche gli inibitori della HMG-CoA reduttasi da soli o in combinazione con CDCA, sebbene possano indurre un danno muscolare. L’estrazione della cataratta è di solito necessaria attorno ai 50 anni. È stato utilizzato anche il trattamento con acido colico, non altrettanto efficace quanto quello con CDCA, per la soppressione della BAS e della produzione di colestanolo, pur non presentando l’epatotossicità della CDCA.

Prognosi
La diagnosi e il trattamento precoci sono essenziali per prevenire l’accumulo progressivo di colestanolo e colesterolo: l’evoluzione della malattia può essere arrestata e in alcuni casi fatta regredire. I pazienti trattati possono avere un’attesa di vita normale. In assenza di trattamento, l’attesa di vita si attesta intorno ai 50-60 anni. Sono stati descritti anche alcuni decessi precoci neonatali.

Test Genetico presso :-
UO Malattie Neurometaboliche Laboratorio
2° Lotto, 6° Piano, Policlinico “Le Scotte”, viale Bracci 2
53100 Siena, Italia.
Per qualsiasi informazione clinica potete rivolgervi alla professoressa Dotti (dotti@unisi.it; 0577585764) o al professor Federico (0577585763).
Parte del testo riprodotto da link Orphanet