Hyperekplexia Ereditaria o sindrome del neonato rigido Codice RCG085
Hyperekplexia ereditaria è una malattia neurologica ereditaria, caratterizzata da un’eccessiva contrazione muscolare dopo stimolazione. Sono stati descritti circa 150 casi nel mondo tra cui 5 in Italia . Hyperekplexia ereditaria esordisce subito dopo la nascita e si presenta con spasmi violenti come reazione al rumore e al tatto, irrigidimento del tronco e degli arti, atteggiamento a pugno delle mani e frequenti episodi di tremore. I neonati rischiano la morte improvvisa per laringospasmo e insufficienza cardiorespiratoria. Gli episodi di rigidità muscolare assomigliano alle convulsioni epilettiche, anche se l’irrigidimento e gli spasmi possono essere ridotti o persino annullati dal sonno e l’EEG è comunque normale. Nei mesi successivi alla nascita, si osserva una riduzione della rigidità muscolare, pur persistendo un’eccessiva contrazione muscolare dopo stimolazione esterna o dopo forti emozioni. Spesso è presente un lieve ritardo nelle tappe dello sviluppo motorio, sebbene lo sviluppo cognitivo sia di solito normale. I bambini affetti mostrano un’andatura incerta e spesso cercano assistenza o un appoggio. Le difficoltà nella deambulazione aumentano quando i pazienti hanno fretta, si trovano in luoghi affollati o sono forzati a camminare. Se i pazienti inciampano o subiscono un colpo improvviso, possono andare incontro a cadute incontrollate (‘come un sasso’), con il rischio di incorrere in lesioni gravi. In circa il 30% dei pazienti affetti (e in una parte significativa dei pazienti senza familiari clinicamente ammalati) sono state descritte mutazioni nel gene GLRA1 (5q32), trasmesse con modalità autosomica dominante o recessiva. Il gene GLRA1 codifica per la subunità alfa1 del recettore neuronale giovanile della glicina, che è un neurotrasmettitore inibitorio. Le mutazioni di questa subunità causano diverse disfunzioni del canale neuronale del cloro (Cl-) e, per questo, l’ipereplexia ereditaria è considerata una canalopatia. Sono state anche descritte mutazioni nei geni GLRB, GPHN e SLC6A5 (4q31.3, 14q24 e 11p15.2-p15.1). La diagnosi si basa sul quadro clinico, i test di genetica molecolare e l’esame elettrofisiologico. La diagnosi differenziale si pone con l’ipereplessia ereditaria e la spasticità, e l’epilessia associata al danno cerebrale prenatale e alle malattie cerebrali metaboliche, che possono essere escluse dall’EEG normale e dalla riduzione o dalla scomparsa della rigidità e degli spasmi con il sonno. Il trattamento sintomatico per gli adulti prevede la somministrazione del clonazepam (1mg/die). Il vigabatrin non è efficace. Nei bambini è sufficiente un dosaggio inferiore. I bambini ottengono maggiori benefici dall’attività fisica, piuttosto che dalle sedute di fisioterapia o dagli esercizi intensi e impegnativi. È particolarmente utile svolgere attività protratte sul terreno morbido o sabbioso. È necessario intervenire per evitare incomprensioni, prese in giro o pressioni da parte degli insegnanti disinformati, dei parenti e degli amici. Nella maggior parte dei casi, la paura delle cadute e l’andatura incerta regrediscono durante l’adolescenza. Tuttavia, la tendenza ai sussulti improvvisi e agli spasmi, come reazioni agli stimoli inattesi, persiste per tutta la vita. Una parte dei pazienti soffre di ansia fobica quando attraversa spazi aperti e continua ad avere un’andatura instabile ed esitante.
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